domenica 31 gennaio 2010

Guidare in Giappone

La Statale 2Ormai sono due anni che ho la possibilità di guidare durante i miei soggiorni in Giappone. All'inizio è stato un po' difficile abituarsi, ma adesso trovo molto più comodo guidare in un paese dove magari le regole sono un po' rigide, però tutti le rispettano.
    Ecco le principali differenze rispetto all'Italia:
  1. Limiti di velocità.
    I limiti possono essere diversi a seconda della strada su cui si sta guidando, in città possono andare dai classici 40Km/h ai 60Km/h se si guida su una strada statale, mentre in autostrada il limite è di 80Km/h. Ci sono radar che misurano la velocità sia in città che in autostrada. Queste sono le regole e va bene, infatti appena iniziato a guidare le rispettavo rigidamente, ma guardandomi attorno vedevo che non tutti lo facevano e chiedendo al fratello di mia moglie ho scoperto che il limite va rispettato, ma non proprio rigidamente, quindi se c'è un limite di 40Km/h e le auto intorno a noi vanno a 50Km/h allora possiamo andare alla stessa velocità e nessuno prenderà la multa perchè, muovendosi tutti alla stessa velocità non si intralcia il traffico.
  2. Nessuno parcheggio selvaggio.
    Anche il parcheggio selvaggio è bandito, nessuno parcheggia in strada, per evitare di prendersi una multa. Questo permette ai giapponesi di avere strade più ampie, perchè non devono prevedere zone di parcheggio ai lati della strada e marciapiedi più ampi perchè nessuno ci parcheggia sopra, nemmeno di notte. Infatti, la regola principale per poter acquistare un'automobile è avere il posto dove parcheggiarla, altrimenti non ce la vendono nemmeno.
  3. Il Traffico.
    Il traffico è abbastanza intenso, ma solo fuori dalle grandi città. Guidando dentro Osaka non mi è mai capitato di trovarmi imbottigliato come succede a Milano. Probabilmente la differenza sta nel fatto che Osaka è servita molto bene dai mezzi pubblici (8 lineee del metro + 7 linee ferroviarie, map)e motivo principale, le persone non usano la macchina per andare al lavoro perchè i parcheggi sono molto costosi e perchè le aziende rimborsano le spese di viaggio se si usano i mezzi pubblici.
  4. La segnaletica orizzontale.
    Sembra una cosa scontata, ma tutte le strade hanno la segnaletica orizzontale che definisce precisamente le corsie, perfino quando si svolta (foto incrocio di Kobe). Questo rende molto chiaro il percorso da seguire e non si creano ingorghi come accade da noi, dove la segnaletica orizzontale, in città si limita alla sola divisione della carreggiata, quando presente.
  5. Nessuna rotonda.
    Abituarsi alla guida a sinistra usata in Giappone non è semplice, ma una cosa positiva è che non ci sono rotonde. In 2 anni che guido mi è capitato solo una volta di incotrare una piccola rotonda.
  6. Attenzione alle biciclette!
    In giappone è molto diffuso l'uso della bicicletta, per questo quando si guida bisogna prestare una particolare attenzione. I giapponesi, avendo a disposizione marciapiedi molto larghi li usano anche come piste ciclabili. Questo vuol dire che ai semafori o comunque dove ci sono delle strisce pedonali, è normale vedere sfrecciare le biciclette che attraversano da un marciapiedi all'altro (vedi foto sopra).
  7. La retromarcia, un incubo.
    Parcheggiare in retromarcia per noi italiani è un'abitudine visto che siamo allenati ad usare la fantasia per parcheggiare. In Giappone però, anche se i parcheggi sono sempre ampi e ben delimitati, rimane il problema della retromarcia. Sembra semplice ma avendo il posto di guida a destra, è necessario tenere il volante con la mano destra e portare la mano sinistra dietro il sedile del passeggero. A questo punto io mi perdo, non riesco a controllare bene la macchina. Così ho dovuto imparare a parcheggiare usando gli specchietti retrovisori, tecnica adottata da tutti i giapponesi.
  8. Guidare di sera.
    Un'abitudine che hanno i giapponesi è abbassare le luci mentre sono fermi al semaforo. Cioè passano da luci anabbaglianti a luci di posizione mentre il semaforo è rosso e appena scatta il verde riaccendono le luci anabbaglianti e partono. Questo per non dare fastidio a chi attraversa l'incrocio.
  9. Principianti e Anziani.
    Questi due segnali, apposti sulla parte posteriore di un'auto indicano rispettivamente che chi guida è un principiante oppure una persona anziana.

lunedì 18 gennaio 2010

La scimmia ladra di Minoh

Uno dei motivi per cui i turisti vanno a Minoh è proprio per vedere le scimmie, anche se qualche volta sono un po' troppo esuberanti. La scimmia della foto ha iniziato a farsi notare 4 anni fa, era molto magra, con il pelo rado e sembrava stesse per morire. Alcuni turisti le hanno dato da mangiare del Melon-pan(un tipo di pane dolce) e lei ne ha mangiati addirittura 4. Da quel momento ha iniziato a riprendersi, scoprendo cosa le piaceva mangiare. Adesso, ogni giorno si avvicina ad un negozio nella zona turistica, vicino alla cascata e quando la proprietaria è distratta o intenta a cucinare i wurstel alla griglia, ruba un Melon-pan e scappa via veloce per andare a mangiarlo lontano. La cosa curiosa è che sembra non sia interessata ai wurstel e nemmeno ai takoyaki ma solo a quel tipo di Melon-pan, ha provato a rubare del pane dolce alla crema ma essendosi sporcata le mani con la crema non l'ha più preso. Le 600 scimmie che attualmente vivono a Minoh sono tutte registrate e secondo l'amministrazione del parco, risulta che questa abbia 30 anni, mentre solitamente le scimmie vivono fino a 25 anni. Nel 1956 le 90 scimmie che vivevano in questa zona sono diventate Tesoro Nazionale, ma siccome i turisti gli danno da mangiare sono crescite di numero e sono diventate anche un po' aggressive. Da Aprile dello scorso anno il comune è stato costretto a mettere una multa di 10000yen a chi gli da del cibo.

martedì 12 gennaio 2010

In cucina con Banana Yoshimoto

Ho trovato geniale l'idea dell'autrice Barbara Buganza di scrivere un libro con le ricette dei piatti citati nei libri di Banana Yoshimoto. Lodevole anche il fatto di riportare i passaggi dei libri dove ogni piatto è menzionato. La Yoshimoto dà sempre una spiegazione dei tipi di piatti, ma avere le ricette e provare a cucinarli è sicuramente molto interessante. Dicevo che l'idea è curiosa, però, leggendo la prefazione, mi ha lasciato perplesso il fatto che l'autrice abbia scelto di adattare i piatti ai gusti degli italiani. Se poi adattare le ricette vuol dire completamente stravolgerne il sapore, come è stato fatto nel caso dell'okonomiyaki, allora non sono proprio d'accordo. Quando scriviamo le ricette in questo blog, cerchiamo di mantenerle il più possibile vicine a quelle originali, ma alcune volte è necessario utilizzare ingredienti diversi perchè ovviamente in Italia è impossibile trovare tutti gli ingredienti della cucina giapponese. Comunque rimane il fatto che le nostre ricette sono esattamente quelle che cuciniamo per noi ogni giorno.
Se volete acquistare il libro lo trovate su:BOL.

sabato 9 gennaio 2010

Pregare al tempio shintoista

Con l'inizio del nuovo anno, molti giapponesi si recano al tempio shintoista per pregare.
Però, se qualcuno non riesce ad andare al tempio per pregare può farlo online. Collegandosi al sito www.dawgsdk.org, se volete provare anche voi, seguite le istruzioni che mettiamo qui sotto:

1. Appena aperta la pagina, comparirà la mappa del tempio, clikkate sul quadrato rosso che indica il tempio principale.

2. Quando compare il disegno del gatto che vi accompagnerà nel tempio, clikkate una volta e attraversate tutti i torii (portone del tempio) fino ad arrivare nel punto dove si prega.

3. Per pregare è necessario seguire il rituale scintoista, seguite i punti successivi.

4. Prima di tutto dare un'offerta, lanciando una monetina. Usate il primo tasto a sinistra.


5. Suonare la campana. Clikkate sulla corda.

6. Fare due inchini. Usate il secondo tasto da sinistra.


7. Battere le mani 2 volte. Usate il terzo tasto da sinistra.


8. Pregare, pensando a cosa è importante per voi.

9. Dopo avere pregato, prima di andarsene, si deve salutare il Dio del tempio, con un inchino.


10. Alla fine, per uscire, usate il tasto a destra.